Estate di fuoco, in Sicilia 380 incendi, il più grave alla Riserva dello Zingaro

Domenica di fuoco in Sicilia. Nella giornata di ieri sono stati registrati 380 incendi, grandi e piccoli, in quasi tutta la Sicilia: il più grave nel Trapanese, dove i roghi hanno interessato le zone di Monte Cofano, Custonaci, Makari, San Vito Lo Capo, la Riserva naturale orientata dello Zingaro. 

Incendi anche a Niscemi, in provincia di Caltanissetta; a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo; nell’Ennese; a Biancavilla, in provincia di Catania; e a Messina. Gli interventi hanno coinvolto centinaia di mezzi a terra e migliaia di uomini, tra operai antincendio, vigili del fuoco e volontari. Sul fronte aereo sono stati impiegati dieci elicotteri del Corpo forestale regionale, un S64 dei vigili del fuoco, due velivoli pesanti della flotta nazionale, oltre ai due Canadair di base in Sicilia, affiancati per l’occasione da un terzo fatto arrivare dalla Calabria.

 

 Nella Riserva dello Zingaro, dal lato di San Vito Lo Capo, è divampato un incendio apocalittico e si è propagato velocemente raggiungendo l’area di Scopello e lambendo le abitazioni in zona mazzo di Sciacca, lato monte. L’incendio si è esteso anche per l’impossibilità a raggiungere i luoghi nelle ore serali avvolte dal buio. Per precauzione sono state evacuate circa 50 abitazioni ma la zona a monte di Scopello è stata tragicamente illuminata dalle fiamme per buona parte della notte con più fronti di fuoco all’alba circoscritti.

“Ho seguito in costante collegamento con il comandante del Corpo forestale regionale, Tea Di Trapani, e con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, a sua volta in contatto con il direttore regionale dei vigili del fuoco, l’evolversi degli incendi che hanno nuovamente colpito numerose zone della Sicilia, in queste ore di caldo estremo – afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -. Sono rimasto molto colpito dalle immagini della devastazione causata dalle fiamme in alcune località, come nel Trapanese, dove tante famiglie sono state costrette, per precauzione, a lasciare le loro case. A loro va la mia vicinanza. Allo stesso tempo, ringrazio quanti si sono prodigati prontamente per spegnere i roghi e per limitare i pericoli per la popolazione e i danni per l’ambiente”.

La Regione – aggiunge Schifani – ha rafforzato l’apparato antincendio e l’impegno su questo fronte è massimo e costante. Basti pensare alla Sala operativa unificata regionale inaugurata lo scorso giugno a Palermo per coordinare le forze in campo e potenziare la vigilanza, anche grazie alle convenzioni stipulate con i vigili del fuoco e alle centinaia di pattugliamenti fatti dai volontari. Anche diversi sindaci sono scesi in campo.

“Contro gli incendi in Sicilia si utilizzi il metodo “Aspromonte”. La prevenzione può essere fatta pure con la riapertura dei tanti rifugi sparsi nelle riserve e nei boschi, affidandoli in gestione ad associazioni di volontariato e cooperative sociali. La presenza di persone in queste strutture rende vivo il bosco e permette di avere delle vere e proprie “sentinelle” a difesa della macchia mediterranea. Ovviamente, per un controllo capillare dei boschi che scongiuri roghi e incendi, servono soprattutto tecnologie adeguate. Vanno utilizzati i droni e presidi fissi con telecamere ad infrarossi in aree sensibili, in grado di captare cambi repentini di temperatura e di individuare gli incendi, consentendo quindi un intervento tempestivo. Scelte simili sono state adottate nel Parco nazionale dell’Abruzzo con risultati eccellenti. Da mesi come Movimento Cinquestelle suggeriamo al governo Schifani di adottare misure innovative per prevenire gli incendi, senza ottenere ascolto. Davanti ai nuovi disastri ambientali emerge chiaramente che l’azione del governo regionale è stata del tutto inadeguata'. Lo afferma Roberta Schillaci, vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Ars.

Fonte: Agenzia Dire - www.dire.it

28/07/2025 - Pubblicato da Telepatti.it
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