Patti (Me): L'Utin del 'Barone Romeo', un orologio svizzero al servizio del territorio

Rappresenta uno dei fiori all’occhiello non solo dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti, ma dell’intera Asp di Messina e svolge una funzione importantissima sul territorio. Ci riferiamo all’Unità di terapia intensiva neonatale pattese diretta dalla dott.ssa Caterina Cacace.

Attiva dal 2001, l’Utin, negli anni, è cresciuta in maniera esponenziale divenendo punto di riferimento di un vasto territorio su cui gravitano principalmente gli utenti compresi tra Milazzo e Sant’Agata di Militello. Ma a Patti arrivano anche pazienti provenienti da tutta l’Isola ed in particolare della fascia che va da Taormina a Cefalù. Questo perché il nosocomio pattese, grazie all’ottima collaborazione tra l’Utin e il reparto di ostetricia e ginecologia, riceve numerose gravidanze a rischio che così possono essere seguite in tutto l’iter.

Annualmente la terapia intensiva neonatale si prende cura di oltre 100 bimbi pretermine, il 90% dei quali nati con un peso inferiore ai 2500 grammi. Complessivamente le nascite nel territorio di competenza, che comprende gli ospedali di Milazzo e Sant’Agata di Militello, sono oltre 2000.

L’unità complessa di pediatria ed Utin ha in totale 14 posti letto di cui 5 per la pediatria, 4 per la terapia intensiva, 4 per la terapia sub-intensiva ed 1 di day hospital. Inoltre sono previsti 20 posti nell’aera Nido dove vengono accuditi circa 700 neonati all’anno.

In servizio presso l’Utin pattese vi sono otto medici, oltre il primario. Lo staff diretto dalla dott. Caterina Cacace è composto da Antonio Anania, Maria Sole Coletta, Petronilla Meo, Loredana De Pasquale, Francesco Fulia, Valerio Meli, Antonina Mondello, Viviana Tulino. Affianca il personale medico una squadra di 24 infermieri.

Presente a Patti, dall’aprile 2013, anche il Servizio di trasporto emergenza neonatale. Previsto nel decreto assessoriale del 2011 firmato dall’allora assessore regionale alla sanità Massimo Russo, è stato il secondo ad essere istituito sui dieci che erano stati previsti e non entrati mai in funzione. Il sistema Sten entra in azione quando in uno dei centri di riferimento, per Patti sono Sant’Agata di Militello e Milazzo, si presenta un caso di neonato nato pretermine, oppure con patologie che necessitino di cure presso la terapia intensiva. Il trasporto con l’ambulanza avviene attraverso il 118, ma a bordo del mezzo di soccorso, durante il trasferimento del neonato, sono sempre presenti un medico ed un infermiere dell’Utin abilitati a garantire la massima sicurezza al piccolo paziente e pronti ad intervenire nel caso di necessità. Per il trasferimento viene utilizzata una incubatrice portatile che garantisce lo spostamento in sicurezza sino al centro che lo accoglierà. In caso di particolari patologie che non possono essere seguite a Patti, infatti, i neonati vengono anche trasferiti sia a Messina che a Palermo. Trasferimento che, grazie all’incubatrice portatile, avviene nella massima sicurezza.

Complessivamente da quando lo Sten pattese è stato attivato, ovvero dal 10 aprile 2013, sono stati eseguiti quasi 80 trasferimenti. Il personale medico ed infermieristico adibito allo Sten è lo stesso in servizio presso l’Utin e per garantire la copertura nel fine settimana e nei giorni festivi è prevista la reperibilità. 

28/02/2015 - 
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