Parma capitale della cultura anche nel 2021 (con il coronavirus guastafeste)

Il sogno di Parma 'capitale italiana della cultura' nell'annus terribilis 2020 è stato schiantato dal dilagare del coronavirus, che ha reso impossibile lo svolgere dei tanti eventi che si sarebbero tenuti nella città emiliana.

La ripartenza delle attività, seppur volte a principi di massima cautela, permanendo il rischio di contagio, ha riportato in agenda la possibilità di organizzare eventi culturali. Nel decreto 'rilancio' nell'art.187 quater, il Governo riconosce a Parma la possibilità di fregiarsi anche nel 2021 il titolo di capitale italiana della cultura, 'risarcendola' dei danni subiti a causa del virus: “Il titolo di capitale italiana della Cultura conferito alla città di Parma per l’anno 2020 è riferito anche all’anno 2021. La procedura di selezione relativa al conferimento del titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2021, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intende riferita all’anno 2022″.

In questi termini l'esecutivo ha voluto accogliere la richiesta avanzata dal Comune di Parma, oltre che quelli di Piacenza e Reggio Emilia, coinvolte a latere nel ricco cartellone, e naturalmente dalla Regione Emilia-Romagna; soddisfatto l'assessore alla cultura di Parma Michele Guerra che ha dichiarato che 'il concetto di prolungamento è importante perché significa che Parma 2020 non si ferma, ma diventa Parma 2020 - 2021; abbiamo la possibilità di riorganizzare e ripartire. Con prudenza e attenzione lavoriamo per riorganizzare il programma e portare a compimento ciò che non abbiamo potuto realizzare quest'anno'.

In giugno, secondo il coordinatore di Parma 2020 Francesca Velani, sarà approntato un nuovo programma delle attività che proporrà tra '20 e '21 sia le molte attività rimaste in sospeso, sia delle nuove.

Resta però il problema del rispetto dei protocolli che saranno dati per le attività teatrali e non solo quelle, che si preannunciano molto stringenti.

Appare lontana nel tempo a tre mesi dall'inizio dell'emergenza sanitaria la festosa inaugurazione iniziata ottimamente domenica 12 gennaio con l'inaugurazione al Teatro Regio, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la rappresentazione dell'opera 'Turandot' di Giacomo Puccini, dopo i saluti istituzionali delle autorità. 

L'opera è stata nell’allestimento di Giuseppe Frigeni (regia, scene e luci); costumi di Amélie Haas. In scena, diretti da Valerio Galli alla testa della Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti, del Coro del Teatro Regio di Parma e del Coro di voci bianche Ars Canto Giuseppe Verdi, Rebeka Lokar (Turandot), Carlo Ventre (Calaf), Vittoria Yeo (Liù), Paolo Antognetti. (Altoum), Giacomo Prestia (Timur), Fabio Previati (Ping), Roberto Covatta (Pang), Matteo Mezzaro (Pong) e Benjamin Cho (Un mandarino).

Successivamente il Capo dello Stato aveva inaugurato a Palazzo del Governatore la mostra “Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo”, e in anteprima aveva visitato a Palazzo Pigorini  la mostra 'Parma è la Gazzetta' per i 285 anni di storia del giornale cittadino, fondato nel 1735.

Per le candidature presentate per il 2021 dalle altre città in concorso, esse slittano nel 2022; tra le tante, quella che sta catalizzando maggiore consenso sarebbe quella di Bergamo-Brescia, le città lombarde martiri del coronaviurs...

 

 

 

20/05/2020 - Pubblicato da Telepatti.it
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