Todart, l'opera 'Condivisione' in mostra anche a Padova

Dopo essere stata esposta alla mostra internazione di arte contemporanea “Contemporary Art Fair” di Montecarlo, l’opera “Condivisione”  dell’artista Marco Sebastiano Todaro in arte “Todart” verrà esposta a Padova dal 18 al 25 settembre prossimi presso la galleria d’arte internazionale “Queen Art studio” di Maria Grazia Todaro. Un ulteriore attestato di stima per l’opera del Maestro di origini siciliane che vive e lavora a Monterotondo, dopo gli apprezzamenti ricevuti da visitatori provenienti da tutto il mondo nei tre giorni della mostra nel Principato di Monaco.

L’esposizione nella Galleria “Queen Art Studio” potrà essere anche visitata virtualmente attraverso il sito www.queenartstudio.it .

L’opera, che simboleggia proprio l’importanza di rapporti umani come l’amicizia, l’amore, la fratellanza, fondamentali per la vita dell’uomo nella società, nell’immediato futuro potrebbe diventare addirittura una statua, volta a lanciare proprio questo importante messaggio di unione tra esseri umani dal luogo dove sarà collocata.

Condivisione”, realizzata da Todaro in legno di ciliegio,  rappresenta un po’ il sunto o, preferibilmente, il momento di massima espressione del percorso intrapreso in questi anni con  “Siamo umani”. 

Siamo umani”è una sorta di monito o invito che Todaro sta facendo per sensibilizzare le persone verso comportamenti  “più umani” appunto, nei confronti dell’altro, chiunque esso sia, nei confronti degli animali e nei confronti dell’ambiente in generale che ci circonda. 

Intanto, dopo la recensione all’opera “Condivisione” della storica dell’arte Anna Chiara Anselmi, anche Antonello Ferrero,  critico ed esperto d'arte e antiquariato ha fatto la sua personale critica alla scultura in legno di Todaro.

L'opera di Marco Sebastiano Todaro – ha scritto Antonello Ferrero- è una metabasi tra la materia costituita e l'illusorio divenire della stessa ad altra dimensione. Dimensione catartica sociale, dove l'artista vorrebbe condurre il visitatore, il guardante e alienarlo dal consumistico sociale tutto, e portarlo con se in un mondo nuovo,dove l 'uomo non è più schiavo delle cose che gli appartengono,dei guru delle mode,degli astrologi, dei dogmi religiosi. L'opera sua si allontana dallo spazio euclideo delle forme, in quell’ 'orizzonte degli eventi' che la relatività einsteiniana formula non avere ne più tempo, ne spazio. Un'immobilità attonita , sincronica, in cui interrogarsi a lungo”.

INFO: www.marcosebastianotodaro.it

 

 

 

 

11/09/2020 - Pubblicato da Telepatti.it
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