Corteo funebre a Messina: Assostampa esprime solidarietà ai giornalisti insultati sui social

“In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, impegnati in prima linea per assicurare la migliore informazione possibile sull’emergenza, c’è chi definisce i giornalisti bugiardi e “pezzi di merda”, condividendo attraverso Facebook pesanti insulti e intimidazioni, sol perché scrivono e raccontano l’anomalo assembramento al corteo funebre del fratello del boss Luigi Sparacio”.
Lo scrive in una nota l’Assostampa Messina, sindacato unitario dei giornalisti. “Nessuno giudica il dolore per la perdita di un proprio caro, né il desiderio di voler porgere l’ultimo saluto. In questi giorni, sempre più spesso negli ospedali si muore da soli, con o senza coronavirus, a causa delle stringenti regole imposte per contenere la diffusione del virus – aggiunge la segreteria provinciale Assostampa -. A tanti, non è negato soltanto il funerale, ma anche il momento prima della morte. Tutti elementi del dolore umano a cui è innaturale rinunciare, che riguardano tutti noi e che abbiamo raccontato con partecipazione.

Da qui l’attenzione che si è alzata su un corteo in cui nessuno sembra essere intervenuto per fare rispettare regole imposte indistintamente a tutti”. L’Assostampa di Messina, nel ribadire il diritto dei colleghi a rappresentare la vicenda che è ora al vaglio degli investigatori, esprime solidarietà ai colleghi e chiede che si ponga attenzione a reazioni minacciose, intolleranti e offensive che sempre più spesso dilagano attraverso i social e che vedono come destinatari i cronisti che raccontano i fatti. 

Anche il Gruppo siciliano dell’Unci (Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa) esprime solidarietà ai cronisti che hanno dato notizia del funerale del fratello del boss Luigi Sparacio che si è svolto la scorsa settimana a Messina. I cronisti sono stati pesantemente insultati e offesi sui social.
“Ai colleghi che hanno esercitato correttamente il diritto di cronaca, in una vicenda che è al vaglio dell’autorità giudiziaria messinese, – dice il presidente dell’Unci Sicilia Leone Zingales – esprimiamo incondizionata vicinanza e solidarietà. Lo ribadiamo: no alla stampa imbavagliata”.
 
L’Unci Sicilia ricorda ancora una volta che le intimidazioni e le minacce attraverso il web rappresentano la nuova emergenza dell’informazione cui occorre fare fronte velocizzando le procedure di identificazione degli autori e, se è il caso, predisponendo ulteriori modifiche normative.

 

 

 

 

14/04/2020 23:00:00 - Pubblicato da Telepatti.it
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