San Fratello, l'ANPI Messina contesta targa commemorativa sulla frana del 1922

L'ANPI Messina si dichiara indignata per l'apposizione di una targa commemorativa a San Fratello, ad opera del Comune, per ricordare una ricorrenza storica locale alquanto discutibile: per ricordare una grave frana che avvenne nel gennaio 1922 più che ricordare le vittime dell'evento naturale sembra proprio voler celebrare la visita del dittatore Benito Mussolini a San Fratello, avvenuta nel marzo 1924. Non tutti ricordano inoltre che il sindaco del tempo, generale Antonino Di Giorgio, da quel contatto con Mussolini ricavò il mese dopo, nel governo fascista, la carica di ministro della Guerra; e che tre mesi dopo, il 10 giugno 1924, veniva assassinato il deputato socialista e antifascista Giacomo Matteotti. Fra l'altro la targa contiene anche un erroraccio nella conoscenza storica dei fatti: Di Giorgio nel marzo 1924 era solo sindaco; ministro della Guerra fu nominato il 30 aprile dello stesso anno...

Ma ad ogni modo, l'ANPI sostiene che l’apposizione di questa targa sia contraria ai valori cui si richiama la nostra Costituzione, e che nell’aria pesante di intolleranza che soffia nel Paese la sua presenza sia molto più che inopportuna. In particolare è un esempio distorto che viene dato alle giovani generazioni, le quali, in assenza di condanna e ostracismo dei valori fascisti da parte delle istituzioni, rischiano di essere trascinate nel vortice dell’odio per i diversi, per “gli altri”.

L’Anpi chiede dunque all’opinione pubblica e alle forze democratiche di biasimare l’apposizione della targa, e alle autorità in indirizzo di voler agire per la sua pronta rimozione.

L’Associazione partigiana chiede pure alla Procura della Repubblica di Patti di voler verificare se nella targa stessa ricorrano eventuali violazioni della legge Scelba.

Nella settimana in cui si celebra la Giornata della Memoria della Shoah, lo sterminio di 6 milioni di innocenti per ragioni razziali, uno dei crimini più orrendi e feroci della storia della umanità, l’abisso più profondo in cui nazismo e fascismo ci hanno fatto sprofondare, sono avvenute decine di episodi che testimoniano di quanto coltivare la memoria e la condanna di quei fatti sia una priorità delle nostre azioni. Il più recente e sconcertante è il bullismo subito da un ragazzino di Livorno, da parte di due coetanee che l’hanno picchiato perché ebreo e definito meritevole dei forni crematori. Altrettanto sconcertante è il fatto che altri ragazzini presenti non hanno fatto nulla per difenderlo.

 

26/01/2022 - Pubblicato da Telepatti.it
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