Reggio Calabria, i sommozzatori dei Carabinieri mettono al sicuro le anfore ellenistiche inabbissate nello Stretto

Tesoro archeologico nelle acque dello Stretto, i carabinieri subacquei di Messina fermano i trafficanti d'arte

Importante operazione di monitoraggio condotta giovedi scorso da parte dei Carabinieri del nucleo subacquei di Messina nelle acque di Reggio Calabria, precisamente davanti all'Arena, zona nota ai reggini come il 'Cippo'. E' stato posto in sicurezza dalle mire dei trafficanti d'arte un tesoro inabbissatosi oltre duemila anni fa: a 49 metri di profondità  ci sono anfore e parti di navi che risalgono all’età ellenistica.

I reperti furono scoperti nel mese di agosto e in questi mesi l'attività delle autorità competenti, in primis il nucleo sommozzatori dei Carabinieri di Messina, coordinati dalla archeologa Alessandra Ghirelli, non si sono mai fermate, con controlli mirati alla salvaguardia dei reperti, finiti nel mirino dei trafficanti. Con i militari dell'Arma, hanno partecipato anche il gruppo di Tutela patrimonio culturale di Cosenza e i funzionari del Mibact per operare nella rimozione di materiale abusivo rinvenuto nei pressi del sito, probabilmente sistemato in loco per agevolare il lavoro dei predatori.

 

26/10/2019 23:00:00 - Pubblicato da Telepatti.it
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