Orlandina Basket: finalmente arriva la vittoria, battuto il Rieti 75-73

L’Orlandina Basket riprende da dove aveva lasciato ed ottiene il secondo successo in fila e la prima vittoria casalinga della stagione, battendo Rieti al PalaFantozzi 75-73. Una gara combattuta fino all’ultimo, con Rieti che non demorde neanche sul -10 a 3’, arrivando fino al -2. Quattro uomini di doppia cifra per coach Sodini: 20 per Joseph Mobio, doppia-doppia per Johnson con 18 e 10 rimbalzi, 17 e 6 per Simone Bellan, 11 per un monumentale Matteo Laganà, che ha sconfitto il virus intestinale che lo ha colpito prima della partita, chiudendo con 11 punti e 3/4 da tre punti. 9 punti per Querci, menzione d’onore per Andrea Donda, che non segna dal campo ma chiude con 7 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate per un 14 di valutazione finale. Prossimo appuntamento giovedì 31 ottobre a Napoli nella gara infrasettimanale, con palla a due alle ore 21.

Il Direttore Area Sport e Sviluppo dell’Orlandina Basket Peppe Sindoni, è intervenuto ieri alla trasmissione “Sesto Uomo”, condotta da Antonio Puglisi su Radio DOC. Di seguito vi riportiamo i passaggi più interessanti.

Sul finale complicato con Rieti il DS ha commentato: «Quando si costruisce una squadra così giovane bisogna mettere in conto degli errori nei momenti topici di partita, bisogna avere cultura sportiva e sapere a cosa si va incontro. Quando scegli consapevolmente determinati uomini, con un'età così bassa devi sapere che, come in ogni cosa delle vita, si migliora e si impara sbagliando. Aver vinto è fondamentale perché ci permetterà di analizzare gli errori fatti pur mantenendo grande fiducia nel lavoro svolto e aspettando con calma i rientri di Kinsey e Lucarelli, che ci aiuteranno a essere più solidi nei momenti caldi di partita.»

Sulla difficoltà della Nazionale e del sistema nel produrre giocatori: «I giovani vanno prima di tutto scelti, allenati e poi fatti giocare. Far giocare un ragazzo non pronto non fa il bene di nessuno. La nostra fortuna è avere tanti tasselli che si incastrano bene: un club indirizzato verso la ricerca, la formazione e il lancio dei giovani, un allenatore in grado di “insegnare” e non solo di gestire e un ambiente paziente e sempre più maturo cestisticamente.»

Sul pubblico casalingo nelle prime due partite: «Il dato è clamoroso: alla prima partita di quest’anno, contro Torino abbiamo registrato lo stesso numero di spettatori della prima casalinga dello scorso anno. E’ un dato da analizzare perché nel corso della passata stagione abbiamo recuperato molta gente ma all’inizio di questa stagione ti ritrovi alla base di partenza. I dati attuali sono solidi viste le piccole dimensioni di Capo d’Orlando ma sicuramente dobbiamo analizzare questo dato con attenzione.

Probabilmente la strada intrapresa dal club è difficile da capire. Pur avendo centrato risultati in maniera pressoché immediata il passaggio dal “vado a vedere Basile” ad andare al PalaFantozzi per Laganà e Donda, che sono qui da quando hanno 16 anni, non è automatico. Sappiamo che questo è un processo lento ma siamo sicuri che le prossime generazioni di tifosi cresceranno avendo ben chiari i nostri valori.
Siamo molto contenti della percorso intrapreso perché andiamo sempre più verso un futuro sostenibile: il modello Capo d’Orlando funziona.»

29/10/2019 - Pubblicato da Telepatti.it
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