Montalbano Elicona, l'agro-biodiversità al centro delle Giornata di Simenza

Con generale soddisfazione nei risultati ottenuti, si sono di recente concluse a Montalbano le Jurnate di Simenza. Il vero obiettivo raggiunto è stato riunire nello stesso luogo e attorno allo stesso tavolo di confronto tutti i piccoli e grandi produttori che in ogni angolo dell’Isola stanno conducendo il riscatto delle produzioni d’eccellenza e di nicchia, dal frumento ai formaggi, dall’olio ai salumi, compresi i grandi panificatori, i grandi pizzaioli e i grandi pasticceri che se ne fanno testimoni dinanzi al grande pubblico.

Quest’anno Le Jurnate di Simenza hanno avuto un obiettivo chiaro: dimostrare come l’agrobiodiversità valorizzata dagli agricoltori e dagli allevatori siciliani possa farsi motore di una nuova economia”: così ha commentato il presidente di Simenza, la Cumpagnia Siciliana Sementi Contadine, Giuseppe Li Rosi.

L’esperienza di Simenza, che dal 2016 lavora per far crescere una comunità di agricoltori fortemente concentrati sui processi di conservazione e valorizzazione degli ecotipi di frumento autoctono, coniugati a pratiche sostenibili di coltivazione e produzione - prosegue Li Rosi -, ci ha dimostrato la possibilità di proporci sul mercato in modo completamente diverso. Oggi la Sicilia rappresenta il 25% della biodiversità europea e ha al suo interno 52 regioni microclimatiche: è su questo che bisogna costruire una nuova impresa, incoraggiando i nostri giovani a considerare l’agricoltura una possibilità remunerativa”.

Non è un caso che oggi Simenza è cresciuta fino a contare oltre 200 soci in tutta la Sicilia”, ha confermato il direttore tecnico dell’Associazione Paolo Caruso, che ha concretamente delineato uno scenario di crescita futura: “La grande ricchezza rappresentata dalle 54 varietà di grano siciliano, di cui 6 di grano tenero, e il grande esperimento che abbiamo condotto nei nostri campi evolutivi, frutto della coltivazione delle 1994 varietà di grano mediterraneo che abbiamo ‘salvato’ dal centro di Icarda in Siria, ci hanno reso un interlocutore importante, come dimostra l’accordo di grande rilievo ormai stretto da tempo con Molino Quaglia. I risultati già ottenuti ci spingono a consolidare il ruolo di Simenza come trait d’union con il mercato: vogliamo dotarci di una struttura che assista tutti i nostri associati a cominciare dalla parte agronomica per finire in quella logistica e commerciale”.

In questo percorso - come ha sottolineato Piero Gabrieli di Molino Quaglia e come hanno ribadito tutti i produttori presenti - “è indispensabile accrescere la consapevolezza del consumatore nei confronti delle specificità, dando valore alla qualità della filiera, per spiegare con trasparenza anche le ragioni del prezzo che va attribuito a questo genere di produzioni”.

Non a caso grande rilievo hanno avuto, nelle Jurnate di Simenza, oltre ai seminari - organizzati grazie alla collaborazione del maestro gastronomo Pippo Privitera - anche i laboratori, per consentire al grande pubblico di conoscere più a fondo soprattutto i temi che riguardano l’utilizzo dei grani e delle farine, la differenza tra gli impasti, l’importanza dell’analisi sensoriale: solo per citarne alcuni Tommaso Cannata ha portato il suo pane e l’arancino 100% siciliano, fatto con riso coltivato sull’Isola, Friedrich Schmuck l’impasto della pizza con farina evolutiva, Lillo Freni la ricetta degli ‘Nzuddimessinesi con farina maiorca e Corrado Assenza, per finire, un dolce con farina evolutiva e grano rusello, espressione dell’alta pasticceria contemporanea siciliana.

 

21/09/2019 - Pubblicato da Telepatti.it
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