Milazzo, consiglio comunale incentrato sul problema della chiusura della piscina

Lunedi 29 luglio la seduta del consiglio comunale di Milazzo è stata dedicata al problema della piscina comunale, attualmente chiusa.

Pochi sono stati gli elementi venuti fuori al termine del dibattito. L’Aula ha manifestato  rammarico per l’assenza dei funzionari di cui era stata chiesta la presenza in aula. Il consigliere Francesco Alesci, nella qualità di primo firmatario della richiesta di convocazione del consiglio, ha messo in evidenza l’importanza del problema e la necessità di conoscere gli effettivi motivi che avevano indotto il dirigente di settore a sospendere la gestione della piscina ai conduttori. Ha quindi rappresentato anche la necessità di mantenere il servizio per l’utenza, che da sempre trova nella piscina comunale un luogo di frequentazione da parte di chi ha problemi fisici, da parte degli studenti e delle società sportive. Altri contributi sono giunti dai consiglieri Alessandro Oliva e  Rosario Piraino. Quindi l’intervento del sindaco Formica dal quale sono emersi alcuni dettagli sulla vicenda. “Fermo restando il diritto dei consiglieri a fare accesso agli atti – ha detto il sindaco – ritengo che sarebbe stato opportuno discuterne in aula ma non in pubblica seduta”. Nel rappresentare l’esigenza di avere la piscina funzionante, Formica ha parlato della risoluzione del rapporto con il concessionario per gravi violazioni al contratto a suo tempo stipulato, facendo presente che a questa conclusione si è pervenuti dopo avere interloquito con il gestore, di seguito ad una fase di verifica delle condizioni dell’impianto, dopo l’acquisizione della polizza fideiussoria e quindi alla chiusura, per rientrare così nella piena disponibilità del bene, lasciando agli uffici il compito di trovare una soluzione per pervenire alla riapertura dell’impianto di via Valverde, ma dopo avere effettuate le necessarie ricognizioni per verificare le condizioni della piscina.

Alla luce dell’intervento del primo cittadino, il consigliere Alesci ha chiesto alla presidenza di tenere il consiglio aperto, e, facendo riferimento alla manifestata necessità di limitare ogni ulteriore discussione nel ristretto ambito consiliare, probabilmente per riferimenti in dettaglio di aspetti tecnici, il consigliere ha sollecitato la ripresa dei lavori quando il sindaco lo riterrà opportuno, a porte chiuse e senza collegamento in streaming. Questo per potere sviscerare la complessa ed importante vicenda che ha portato alla chiusura della piscina, all’interno della sede istituzionale, che è il consiglio comunale. Quindi, ci sarà una seduta a porte chiuse per venire a capo delle inadempienze riscontrate nella gestione della piscina che hanno portato alla risoluzione del rapporto contrattuale ed alla sua chiusura.        

30/07/2019 - Pubblicato da Telepatti.it
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