Sant’Agata di Militello (Me): Rimane sei ore al pronto soccorso, l'Asp risarcisce 225mila euro

Prima di essere visitato e trasferito d’urgenza al Policlinico di Messina dove muore poco dopo il suo arrivo, rimane per sei ore al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata di Militello. L’Azienda Sanitaria Provinciale chiude con una transazione da 225mila euro il ricorso per risarcimento presentato dai figli dell’uomo.

I fatti risalgono all’aprile del 2004 quando un uomo di 75 anni alle 2 di notte veniva ricoverato presso il nosocomio santagatese. Il paziente, poco prima dell’arrivo all’ospedale, era stato visitato presso il PTE di San Piero Patti e dalla Guardia Medica e, successivamente, inviato al nosocomio santagatese dove, però, veniva preso sotto l’assistenza del personale sanitario alle 8. Solo nel pomeriggio, però, sarebbe stata effettuata la prima visita cardiologica dove veniva riscontrato un “probabile infarto anteriore sinistro”. A seguito di un peggioramento clinico, alle 23,30 i medici decidevano di trasferire l’uomo presso l’UTIC del Policlinico di Messina, dove il paziente decedeva poco dopo.

Secondo il ricorso presentato nell’agosto 2013 dai figli dell’uomo, “la condotta dei medici del presidio ospedaliero di Sant’Agata di Militello ha influenzato l’evoluzione clinica della patologia infartuale limitando le chance di sopravvivenza connessi alla rapidità degli interventi terapeutici specifici”.

L’Azienda Sanitaria Provinciale, visti gli atti documentali e le relazioni tecniche dei periti, ha proposto agli eredi, rappresentati dagli avvocati Maria Rita Mondello e Michele Mondello, una transazione per la somma di 225mila euro di cui 150mila euro sono stati pagati dall’Asp di Messina, mentre la restante parte coperti dall’assicurazione dell’azienda sanitaria provinciale.

 

31/01/2016 - Pubblicato da Telepatti.it
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