Tindari (Me): Mannarino ed il rito delle corde al teatro antico

Alessandro Mannarino si conferma strepitoso cantastorie moderno. In una piovosa serata d'agosto, il menestrello romano riesce a far aprire il cielo e far risplendere il teatro greco di Tindari nella notte di San Lorenzo.

L'artista romano, grazie alla Euphonya Management di Dario Grasso, ha riportato nell'antica struttura tindaritana la sua musica nella nuova veste del tour “Corde 2015”. Chi si aspettava di ascoltarlo nella suggestiva arrangiatura del 2013 è rimasto in parte deluso perchè il concerto di Alessandro Mannarino è ben lontano da quella tipologia artistica che gli si addice come un abito fatto su misura. Ma, superata questa lieve delusione, lo spettacolo proposto è uno show a tutti gli effetti. Il cantautore romano tarda a riscaldarsi, ma quando entra nella parte regala emozioni ed incanta il pubblico presente. Mannarino riceve affetto dal suo pubblico e lui, quasi sorpreso, sembra non credere, inizialmente, in quella magia che si sta creando. Un rito mistico in un luogo incantato in cui l'artista detta i tempi e tutti li a partecipare al miracolo di Tindari, uno dei pochi posti al mondo dove il confine tra realtà e fantastico è talmente sottile che a volte si confonde e si mischia creando una dimensione fatata.

Mannarino apre lo spettacolo con i brani più vecchi del suo repertorio. In rapida successione propone “Osso di seppia”, “Le cose perdute” e “Rumba magica”. Il quarto pezzo fa scoprire il nuovo album con “Deija”. E qui inizia l'incantesimo. Strepitose le chitarre affidate a Tony Canto e Alessandro Chimienti accompagnati dal contrabbasso suonato da Nicolò Pagani, dal violoncello, sega sonora, percussioni suonate di Francesco Arcuri e dalle seducenti ritmiche del percussionista e polistrumentista Daniele Leucci. Al violino, tamburo battente e cori la splendida Lavinia Mancusi. Il concerto si sviluppa in una incredibile scambio di energie che Mannarino raccoglie e riversa nelle dita, nella voce e nello sguardo fiero. Particolarmente intense sono “Maddalena” e “Scendi giù”. Poi sul palco arriva un ospite d'eccezione, il chitarrista Fausto Mesolella che, nel 2013 ha accompagnato Mannarino nel suo tour. Sul palco presenta la sua “Tulipani” per poi tornare dietro le quinte. Ma sul finale tornerà sul palco a regalare nuove emozioni. Il concerto prosegue con brani vecchi e nuovi che si intrecciano sino a quando arriva il momento dell'omaggio alla Sicilia. Mannarino celebra la terra che lui tanto ama attraverso due splendide canzoni. La prima “1908” scritta da Tony Canto sul drammatico terremoto che distrusse Messina, poi sul palco entra Simona Sciacca che intona “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri.

Il concerto si avvia così verso la fine, con il cantautore romano che continua a scherzare col pubblico e a prendersi tutto l'affetto che i suoi fans, meritatamente, gli hanno manifestato ininterrottamente per tutto il concerto.  

 

Foto: Daniele Giddio

11/08/2015 - Pubblicato da Telepatti.it
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