Operazione Gioia: Eseguiti 21 provvedimenti cautelari per spaccio di droga in Provincia di Messina

I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, in collaborazione con i colleghi delle Compagnie di Messina, Barcellona, Falcone, Siracusa, Caltagirone e Termini Imerese hanno dato esecuzione a 21 dei 23 provvedimenti cautelari, emessi dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della locale DDA, per violazioni della normativa sugli stupefacenti e per reati contro il patrimonio. Alcuni dei soggetti destinatari dei provvedimenti sono ritenuti anche responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga.

Dei 23 provvedimenti cautelari, 14 prevedono la custodia in carcere e 9 agli arresti domiciliari. 5 delle persone destinatarie della richiesta di arresto sono già detenute per altra causa nei carceri di Siracusa, Termini Imerese e Caltagirone.

L’odierno procedimento penale costituisce un autonomo sviluppo, consolidato anche dalle indagini svolte dai carabinieri della Stazione di Rometta Marea (ME), di acquisizioni investigative maturate nel 2008 in pregressa indagine del medesimo Nucleo, finalizzata alla cattura degli allora latitanti fratelli Mignacca (poi catturati nel novembre 2013). In pratica, da alcune conversazioni telefoniche di presunti favoreggiatori, era emerso un fiorente traffico di sostanze stupefacenti nella provincia di Messina.

Al vertice del sodalizio attivo nella fascia tirrenica, si sarebbe collocato Carmelo Montrone che, aiutato dal fratello Daniele e da Domenico La Macchia, si sarebbe rifornito di hashish (acquistata in panetti da 100 gr ciascuno) dal marocchino RAHBIB Redouane Rahbib che, in almeno in due occasioni avrebbo agito con lo zio Rachid Charfi, ritenuto il custode dello stupefacente in quanto deteneva le chiavi dell’edificio in cui sarebbero stati venivano occultati i panetti.

Il gruppo, durante l'acquisto, per non incorrere in posti di blocco delle Forze dell’Ordine, si serviva di staffette.

Lo sviluppo delle attività di indagine avrebbe consentito di identificare una seconda organizzazione operante nel capoluogo, capeggiata da Lucio Mazza, che avrebbe agito in collaborazione con il fratello Daniele e con Angelo Conti. A avrebbero fatto riferimento una serie di spacciatori.

Le indagini hanno anche consentito di far luce su alcuni furti in abitazione commessi nel barcellonese e nel milazzese dai cittadini marocchini in concorso con italiani, alcuni dei quali minori degli anni 18. La sostanza stupefacente trattata dai gruppi e dai soggetti arrestati era hashish ed eroina.

In costanza di indagini sono stati sequestrati circa 250 gr di hashish ed è stata arrestata in flagranza di reato una persona.

19/03/2015 - Pubblicato da Telepatti.it
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